L’Edificio
Originariamente convento dei Gesuiti, la villa viene acquistata nel 1740 dal Conte Tommaso Saffi, bisnonno di Aurelio, per essere destinata a residenza estiva. A lungo Aurelio Saffi, triumviro della Repubblica Romana e padre della Patria, vi risiede insieme alla moglie Giorgina. Il suo ricordo e quello delle vicende storiche di cui fu protagonista o partecipe è assai presente negli arredi e nelle numerose testimonianze personali, con libri e cimeli di straordinario interesse. Significative sono anche le tracce della presenza di Giuseppe Mazzini in villa, qui ospite in diverse occasioni.
Il fascino del complesso è accresciuto da un parco di platani, cipressi, magnolie e altri alberi secolari.
Attualmente “Villa Saffi” è “Casa Museo” ed è inserita nel circuito delle “Case Museo dei Poeti e degli Scrittori di Romagna”.
Aurelio Saffi e Giorgina Crauford Saffi
Aurelio e Giorgina Saffi si incontrano a Londra nel 1851 e si sposano nel 1857, per rientrare in Italia nel 1860.
Lui, avvocato e politico repubblicano, di accesa fede mazziniana, viene eletto deputato del parlamento del Regno d’Italia nel 1861. Lei, innamorata della causa nazionale italiana e dell’ideale mazziniano, è attiva negli anni stessi intorno alle grandi questioni dell’educazione civile e morale dei giovani e della condizione delle donne.
Nel 1867 la coppia si trasferisce definitivamente alla villa di San Varano. Qui, Aurelio continua il suo impegno rivolto all’organizzazione del partito repubblicano e alla partecipazione alla politica locale. Villa Saffi diviene anche sede, con nome in codice Amaranto, di riunioni segrete di carbonari. Dopo la morte di Aurelio, spentosi proprio in villa, Giorgina si dedica alla raccolta degli scritti del marito e delle lettere inviate da Mazzini alla famiglia.
Attualmente visitabili solo i giardini.